Alexander Romanovsky
Un autentico prodigio nel vero senso della parola, il giovane russo, Alexander Romanovsky colpisce per l’eccezionale maturità, le sorprendenti interpretazioni, l’ineguagliabile tecnica, il virtuosismo e quella rara passione per la musica, che traspare da ogni singola nota e per cui è stato definito dai critici «l’erede della grande tradizione dei pianisti russi» come Horowitz, Richter…Umberto Martinelli, nel paragonarlo al grande Horowitz, definisce Romanovsky «a dire il vero, migliore». Alexander Romanovsky dimostra il suo straordinario talento muiscale fin dall’ infanzia; debutta in concerto all’età di 9 anni, e si esibisce già dagli 11 anni come solista con i Virtuosi di Mosca sotto la prestigiosa direzione del Maestro Spivakov da Kiev, agli Stati Baltici alla Francia, ed ugualmente con la St. Petersburg Philharmonic Orchestra. Trasferitosi in Italia, seguendo il Maestro Leonid Margarius, allievo di Regina Horowitz, sorella del leggendario Vladimir, Romanovsky riceve la laurea «Honoris Causa» dalla prestigiosa Regia Accademia Filarmonica di Bologna per la sua interpretazione delle Goldberg Variations di Bach a soli 15 anni: onorificenza conferita soltanto a Wolfang Amadeus Mozart e Giacchino Rossini alla stessa età. Due anni dopo vince il primo premio del noto Concorso Internazionale «F. Busoni», affermandosi come uno dei più grandi giovani talenti del nostro tempo. Gli anni seguenti lo portano a suonare nelle sale più prestigiose d'Italia, Europa, Giappone, Hong Hong e Stati Uniti d'America. Nel 2007 Alexander Romanovsky è invitato dal sommo Pontefice, Papa Benedetto XVI nella residenza papale per un concerto in commemorazione della nascita di Papa Paolo VI. Alexander Romanovsky ha ottenuto l'Artist Diploma presso il Royal College of Music di Londra. Artista esclusivo Decca, ha già all’attivo: Shumann «Symphonic Etudes Op.13» e Bramhs «Variazioni sul tema di Paganini» che ha riscosso ampio successo sia dal pubblico sia dalla stampa che ha definito Alexander Romanovsky come “l'ultimo pianista degno di essere accolto come vero erede della grande Tradizione Russa” (Andrew Clements, The Guardian). Del tanto atteso CD delle «Etudes-Tableaux Op. 39» e «Variazioni su un tema di Corelli» di Rachmaninov da poco pubblicato, Gramophone ha scritto: “ è un'incisione magnifica, fine e intelligente, piena di idee brillanti che affiorano dalle dense trame musicali e che soddisfano completamente le istanze basilari del cosiddetto Pianismo Russo. La tecnica è solida, la forza emotiva è avvincente e c'è perfino un particolare spirito old-fashion ”. La stagione 2009/10 prevede recitals alla Wigmore Hall di Londra, Colmar Festival in Francia, all'Accademia S.Cecilia a Roma, concerti con l'Orchestra del Teatro Mariinsky con Valery Gergiev a San Pietroburgo, con l'Orchestra Nazionale Russa e Mikhail Pletnev a Mosca e con la Royal Philharmonic Orchestra al Barbican Centre di Londra.
web-site |